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Stufa, con questo tipo di pellet risparmi un sacco di soldi: un inverno al sicuro

Il pellet è una delle soluzioni di riscaldamento più popolari negli ultimi anni, grazie alla sua convenienza e all’efficienza energetica.

Tuttavia, non tutti i pellet sono creati uguali. Quando si cerca un pellet che scaldi di più, diversi fattori possono influenzare la scelta, tra cui il tipo di legno utilizzato, il processo di produzione e le certificazioni di qualità. In primo luogo, il tipo di legno utilizzato nella produzione del pellet è cruciale.

Quale tipo di pellet è il migliore (sardegnaoggi.it)

I pellet di legno duro, come il faggio e il rovere, tendono ad avere un potere calorifico più elevato rispetto a quelli realizzati con legno tenero, come l’abete o il pino. Questo perché i legni duri hanno una densità maggiore, il che significa che bruciano più a lungo e producono più calore. Tuttavia, i pellet di legno tenero spesso hanno una combustione più pulita e possono produrre meno cenere, il che li rende una scelta attraente per chi cerca una manutenzione più semplice della stufa o della caldaia.

Quale tipo di pellet è il migliore

Oltre al tipo di legno, il processo di produzione del pellet è un altro fattore determinante per la sua efficienza termica. I pellet di alta qualità vengono pressati con forza per aumentarne la densità, il che a sua volta aumenta il loro potere calorifico. Un pellet ben compattato avrà meno umidità residua, il che contribuisce a una combustione più efficiente e meno fumo. È importante cercare pellet che abbiano un contenuto di umidità inferiore al 10%, poiché un’umidità più elevata può ridurre l’efficienza termica e aumentare il rischio di incrostazioni nella stufa.

Come risparmiare con il pellet (sardegnaoggi.it)

Le certificazioni di qualità sono un altro aspetto da considerare quando si sceglie il pellet. Le certificazioni, come ENplus, DINplus e Pellet Gold, garantiscono che il pellet soddisfi determinati standard di qualità in termini di composizione, contenuto di umidità, densità e assenza di additivi chimici. Queste certificazioni offrono una garanzia di qualità e aiutano i consumatori a fare una scelta più informata. Un pellet certificato avrà probabilmente un potere calorifico più elevato e una combustione più pulita rispetto a un pellet non certificato.

Un altro elemento importante è la dimensione del pellet. Sebbene la dimensione standard dei pellet sia di 6-8 mm di diametro, variazioni nella lunghezza possono influenzare il modo in cui il pellet brucia. Pellet più corti possono offrire una combustione più uniforme, mentre pellet più lunghi potrebbero richiedere un tempo di accensione più lungo. Tuttavia, è essenziale che il pellet sia compatibile con il dispositivo di riscaldamento utilizzato, per evitare problemi di alimentazione o blocchi.

Il potere calorifico di un pellet è misurato in chilowattora per chilogrammo (kWh/kg). I pellet di alta qualità possono offrire un valore che varia da 4,5 a 5,5 kWh/kg. È utile controllare il valore calorifico dichiarato dal produttore per garantire che il pellet soddisfi le esigenze di riscaldamento specifiche della propria abitazione.

Infine, il costo è sempre un fattore da considerare. Anche se i pellet di alta qualità possono avere un prezzo iniziale più elevato, la loro maggiore efficienza energetica può tradursi in un risparmio a lungo termine. Inoltre, una combustione più pulita riduce i costi di manutenzione e prolunga la vita utile della stufa o della caldaia.

In sintesi, scegliere il pellet giusto implica considerare vari fattori, tra cui il tipo di legno, il processo di produzione, le certificazioni di qualità e il potere calorifico. Optare per pellet di alta qualità può garantire un riscaldamento più efficiente e sostenibile, migliorando il comfort domestico e riducendo l’impatto ambientale.

Valentina Giungati

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