Economia e Lavoro

Bonus busta paga, quali sono quelli confermati per il 2025

Dallo sgravio contributivo al taglio dell’Irpef, fino alle agevolazioni per madri che lavorano. Ecco su costa sta lavorando il governo di Giorgia Meloni in vista della prossima Legge di Bilancio

Uno dei temi cruciali che il governo guidato da Giorgia Meloni dovrà affrontare con la prossima Legge di Bilancio riguarda i bonus che verranno riconosciuti ai lavoratori direttamente in busta paga nel 2025. Questi bonus si pongono l’obiettivo di avere un impatto significativo sullo stipendio netto dei dipendenti, migliorando il loro potere d’acquisto e fornendo un sostegno economico a molte famiglie italiane. Al momento tuttavia è ancora presto per conoscere le intenzioni precise del governo riguardo a questi bonus. Le prospettive, però, sembrano orientate verso una riduzione delle imposte, il che potrebbe tradursi in un incremento delle somme nette ricevute dai lavoratori.

I bonus previsti per l’anno 2024

Durante il 2024, i dipendenti hanno potuto beneficiare di vari bonus direttamente in busta paga, che hanno permesso loro di ricevere importi più alti a parità di stipendio lordo. Con l’avvicinarsi dell’autunno e della nuova stagione politica, molti si interrogano su quali di queste misure verranno confermate anche per il 2025. Il governo, per decidere quali bonus mantenere, dovrà considerare diversi fattori, tra cui le risorse disponibili e le spese previste.

Tra le misure attualmente in vigore, che potrebbero essere confermate anche nel 2025, vi sono lo sgravio contributivo, il taglio dell’Irpef e il bonus per le mamme lavoratrici. Queste misure hanno avuto un impatto notevole sui salari dei dipendenti, incrementando il loro reddito disponibile e offrendo un sostegno finanziario concreto.

Banconote | Unsplash @Ibrahim Boran – sardegnaoggi.it

Che cos’è lo sgravio contributivo

Una delle misure più significative è lo sgravio contributivo, che consente ai lavoratori con redditi fino a 35.000 euro di beneficiare di un aumento dello stipendio netto fino a 100 euro al mese. Questo sgravio riduce l’aliquota contributiva a carico del lavoratore dipendente, mentre quella del datore di lavoro rimane invariata. Ad esempio, nel settore privato, l’aliquota a carico del dipendente è pari al 9,19%, mentre nel settore pubblico è pari all’8,80%.

Come funziona

Per comprendere meglio il funzionamento dello sgravio contributivo, consideriamo il caso di un dipendente pubblico con uno stipendio di 1.500 euro: egli dovrebbe versare 137,85 euro di contributi, che vengono però rimborsati dallo Stato per sostenere il sistema pensionistico. I lavoratori con un reddito lordo inferiore a 2.692 euro possono beneficiare di un’aliquota contributiva ridotta: nel settore pubblico, l’aliquota è ridotta all’1,80% per buste paga fino a 1.923 euro e al 2,80% per redditi tra 1.923 e 2.692 euro; nel settore privato, le aliquote sono rispettivamente del 2,19% e del 3,19%. Il governo sembra intenzionato a confermare lo sgravio contributivo nella prossima Legge di Bilancio, ma questa misura rappresenta un costo significativo per l’Erario, che può arrivare fino a 10 miliardi di euro.

Dal taglio dell’Irpef al bonus mamme lavoratrici

Un’altra importante misura è il taglio dell’Irpef, che ha visto le aliquote riformate nel 2024: il secondo scaglione è stato accorpato al primo, con un’aliquota applicata del 23%. Questo taglio ha permesso ai lavoratori di risparmiare fino a 260 euro netti all’anno. Tuttavia, la conferma del taglio dell’Irpef per il 2025 dipenderà dalle risorse che il governo riuscirà a reperire, poiché questa misura è particolarmente onerosa. Infine, il bonus mamme lavoratrici è un’altra misura rilevante, pensata per supportare le madri lavoratrici. Questo bonus può arrivare fino a 3.000 euro e viene applicato in base al numero di figli e alla loro età: le lavoratrici con almeno due figli, uno dei quali sotto i 10 anni, possono beneficiare del bonus fino al 31 dicembre 2024; se hanno almeno tre figli, di cui uno minorenne, il bonus si estende fino al 31 dicembre 2026.

Al momento, non vi è molta certezza sulla proroga del bonus mamme lavoratrici, anche se alcune indiscrezioni suggeriscono che la misura potrebbe essere rinnovata per le donne con due figli. Tuttavia, questa decisione dipenderà dalle valutazioni del governo e dalle risorse disponibili. Nel 2024, i lavoratori dipendenti hanno potuto usufruire di vari bonus in busta paga, tra cui lo sgravio contributivo, il taglio dell’Irpef e il bonus mamme lavoratrici. Ora, molti si chiedono se queste misure saranno confermate anche nel 2025. La risposta definitiva arriverà solo con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025, ma le intenzioni del governo sembrano essere orientate verso la conferma di almeno alcune di queste misure, per continuare a sostenere i lavoratori dipendenti e le loro famiglie.

 

Andrea Zoccolan

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