Economia e Lavoro

Rivalutazione Naspi 2025, occhio al dettaglio: l’incremento c’è, ma non per sempre

Dal ministero nuove cifre per la disoccupazione a partire da gennaio 2025. Ecco quanto ti spetta dal prossimo anno.

La disoccupazione rappresenta una delle problematiche socioeconomiche più rilevanti in Italia e nel mondo. Perdere il lavoro significa non solo affrontare difficoltà economiche, ma anche confrontarsi con una profonda insicurezza personale e sociale.

In questo contesto, strumenti di supporto come la NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) si configurano come fondamentali per mitigare gli effetti negativi della perdita dell’occupazione. Negli ultimi anni, l’Italia ha dovuto fronteggiare tassi di disoccupazione significativi, soprattutto tra i giovani.

La crisi economica globale, la pandemia di COVID-19 e i mutamenti strutturali nel mercato del lavoro hanno contribuito a creare uno scenario complesso. La mancanza di un impiego non incide solo sul reddito delle famiglie, ma influisce anche sulla coesione sociale e sulla fiducia dei cittadini nel futuro.

Un altro aspetto critico riguarda la disoccupazione di lunga durata, che rende più difficile il reinserimento nel mondo del lavoro. In questo contesto, è essenziale promuovere politiche attive per l’impiego e investire nella formazione continua per garantire una maggiore adattabilità alle richieste del mercato.

Cos’è la NASPI

La NASPI, introdotta nel 2015, è uno strumento previsto dal sistema previdenziale italiano per sostenere economicamente i lavoratori che hanno perso involontariamente il proprio impiego. Essa si rivolge ai dipendenti con contratto subordinato, compresi apprendisti e soci lavoratori di cooperative, e offre un’indennità economica per un periodo proporzionato alla durata del lavoro precedentemente svolto.

Il calcolo della NASPI si basa su un meccanismo semplice ma efficace. L’importo dell’indennità dipende dalla retribuzione media mensile del lavoratore e dalla durata dei contributi versati nei quattro anni precedenti. L’indennità viene erogata per un massimo di due anni, con una progressiva riduzione dell’importo a partire dal quarto mese.

Uomo senza impiego (Depositphotos foto) – www.sardegnaoggi.it

Le nuove cifre

La NASPI è un sussidio fondamentale per chi perde il lavoro, con alcune novità a partire dal 2025. L’importo viene calcolato sulla base del reddito lordo degli ultimi quattro anni: per i primi 1.436,61 euro si applica una percentuale del 75%, mentre sulla parte eccedente si calcola il 25%. Tuttavia, l’importo totale non può superare i 1.562,82 euro mensili. Inoltre, dal settimo mese, o dall’ottavo per chi ha più di 55 anni, l’importo diminuisce del 3% ogni mese per incentivare il reinserimento lavorativo.

Parallelamente, il trattamento di fine rapporto (TFR) rappresenta un’altra risorsa per affrontare le spese o per investire in nuove opportunità lavorative. La rivalutazione per il 2025 è fissata allo 0,8%, aggiornando le soglie di calcolo per la NASPI e offrendo un piccolo aumento per i nuovi beneficiari.

Mario Liuzzo

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