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Saldi estivi, quando inizieranno? Le date da segnare sul calendario in ciascuna regione

Federazione Moda Italia-Confcommercio ha rilevato che dopo il calo del 4,5% a gennaio scorso rispetto allo stesso mese del 2023, anche febbraio ha fatto registrare un risultato negativo (-4,6%) e ha evidenziato anche un calo delle vendite per il 49% delle imprese

Con l’arrivo dell’estate si attende l’inizio dei saldi estivi che ci permettono di acquistare una vasta gamma di prodotti a prezzi stracciati. I saldi rappresentano un’opportunità eccellente e approffittando dei fantastici sconti si possono ottenere grandi vantaggi per rinnovare il guardaroba o acquistare articoli desiderati da tempo. Ricorda sempre di fare acquisti in modo consapevole. La durata e le modalità dei saldi variano da regione a regione, ecco tutte le date da segnare.

Saldi estivi: le date da segnare

Quest’anno i saldi estivi inizieranno il primo sabato di luglio. L’anno scorso la partenza era stata eccezionalmente posticipata al giovedì successivo perché il primo sabato coincideva con l’inizio del mese.

  • Abruzzo, iniziano il 6 luglio e proseguono per 60 giorni, con vendite promozionali consentite tutto l’anno,
  • Basilicata, iniziano il 6 luglio e terminano il 4 settembre, con divieto di promozioni 30 giorni prima della data inizio saldi,
  • Calabria, cominciano il 6 luglio fino al 6 settembre, con divieto di promozioni 15 giorni prima,
  • Campania, i saldi iniziano il 6 luglio e proseguono per 60 giorni, vietate le promozioni 30 giorni prima,
  • Emilia-Romagna, iniziano il 6 luglio per un periodo di 60 giorni, con divieto di promozioni 30 giorni prima,
  • Friuli Venezia Giulia, i saldi cominciano il 6 luglio e durano fino al 6 settembre, promozioni consentite tutto l’anno,
  • Lazio, a partire dal 6 luglio per 6 settimane, con un divieto di promozioni 30 giorni prima,
  • Liguria, i saldi iniziano il 6 luglio e durano fino al 19 agosto, con divieto di promozioni 40 giorni prima,
  • Lombardia, dal 6 luglio per una durata di 60 giorni, con divieto di promozioni 30 giorni prima,
  • Marche, i saldi inziano il 6 luglio e terminano il 1 settembre, vietate le promozioni 30 giorni prima,
  • Molise, i saldi cominciano il 6 luglio e durano fino al 6 settembre, con divieto di promozioni 30 giorni prima e dopo,
  • Piemonte, partono il 6 luglio e finiscono il 31 agosto, con un divieto di promozioni 30 giorni prima,
  • Puglia, dal 6 luglio al 15 settembre, con divieto di promozioni 15 giorni prima,
  • Sardegna, i saldi iniziano il 6 luglio e durano 60 giorni, con un divieto di promozioni 40 giorni prima,
  • Sicilia, cominciano il 6 luglio e terminano il 15 settembre, con promozioni consentite tutto l’anno,
  • Toscana, i saldi iniziano il 6 luglio e durano 60 giorni, con un divieto di promozioni 30 giorni prima,
  • Umbria, partono il 6 luglio per 60 giorni, con promozioni consentite tutto l’anno,
  • Valle d’Aosta, iniziano il 6 luglio e finiscono il 30 settembre, con un divieto di promozioni 15 giorni prima,
  • Veneto, dal 6 luglio al 31 agosto, con divieto di promozioni 30 giorni prima,
  • Provincia Autonoma di Trento: per 60 giorni. Icommercianti determinano liberamente i periodi in cui effettuare i saldi
  • Bolzano, Oltradige e Bassa Atesina: 19 luglio – 16 agosto; Tires, Castelrotto, Renon, Ortisei, S. Cristina, Selva Gardena: 17 agosto – 14 settembre; Merano e Burgraviato: 19 luglio – 16 agosto; Valle Isarco e Alta Valle Isarco: 19 luglio – 16 agosto; Val Pusteria (Brunico, Perca, Valdaora, ecc.): 19 luglio – 16 agosto; Val Pusteria (Marebbe, S. Martino in Badia, ecc.): 18 agosto – 15 settembre; Val Venosta (Curon Venosta, Glorenza, Sluderno, ecc.): 19 luglio – 16 agosto; Val Venosta (Stelvio, Maso Corto, Resia, San Valentino): 17 agosto – 14 settembre.

Acquisto sicuro

Federazione Moda Italia-Confcommercio ha stilato alcune regole base per “saldi chiari e sicuri”:

  • “Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  • Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  • Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
  • Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
  • Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale”.

Federazione Moda Italia-Confcommercio ha rilevato che dopo il calo del 4,5% a gennaio scorso rispetto allo stesso mese del 2023, anche febbraio ha fatto registrare un risultato negativo (-4,6%) e ha evidenziato anche un calo delle vendite per il 49% delle imprese, una crescita per il 26% e una stabilità per il 25%. Il presidente Giulio Felloni ha detto: “Neanche i saldi di febbraio, con le percentuali di sconto più elevate, sono riusciti a invertire il trend dei consumi nel settore moda che registrano una flessione di 216 milioni di euro sull’obiettivo stimato di 4,8 miliardi. È fondamentale intervenire rapidamente e adottare strategie per rimanere competitivi sul mercato anche attraverso una formazione mirata”.

Siamo convinti che la stretta relazione tra sostenibilità ambientale, economica e sociale possa rappresentare una chiave di ripresa e sviluppo del settore. Invitiamo i consumatori a prestare particolare attenzione, nelle scelte di acquisto, alla qualità, ai processi di produzione e alla responsabilità sociale delle aziende nella catena di approvvigionamento perché ad un prodotto di qualità corrisponde un prezzo congruo che è determinato anche dalle ore di lavoro regolarmente pagate nel rispetto dei contratti di lavoro, delle norme sulla salute degli addetti e sulla salubrità dei luoghi di lavoro. E tutto questo ha un costo per cui Federazione Moda Italia ha evidenziato al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, all’incontro del Tavolo della Moda, l’urgenza di un intervento del Governo in risposta alle istanze del settore. Per questo la Federazione ha chiesto l’introduzione di un bonus moda per incoraggiare pratiche sostenibili sia dal punto di vista economico che sociale ed economico, per contrastare gli effetti distorsivi del ‘fast fashion‘”, ha proseguito Felloni.

Occorre una maggiore attenzione ai negozi di vicinato. La sfida per il futuro è quella di coinvolgere istituzioni, fornitori e negozi retail in un progetto di filiera“, ha aggiunto Felloni.

Quanti consumatori acquisteranno durante i saldi? Il 63,8%. A confermarlo un’indagine realizzata con Format Research.

Saldi | pixabay @PublicDomainPictures – Sardegnaoggi.it
Giuliana Presti

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