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Un Pozzo magico da scoprire in Sardegna: in questo luogo si celebravano riti misteriosi

In Sardegna esiste un pozzo magico, dove si dice venissero celebrati un tempo riti misteriosi: un luogo affascinante tutto da scoprire.

La Sardegna non è una regione ricca soltanto di spiagge da sogno e acque cristalline. La sua storia è vecchia di millenni e ancora oggi possiamo ammirarla attraverso centinaia di siti storici e archeologici sparsi per tutta la regione. Molti di questi siti sono avvolti nel mistero: chi li ha costruiti e perché? Strutture imponenti realizzate da culture lontane, con usi e costumi dimenticati.

In Sardegna esiste un pozzo carico di storia e mistero – Sardegnaoggi.it

Tra i tanti siti d’interesse storico della Sardegna ce n’è uno particolarmente suggestivo, avvolto da un’aura di mistero e magia che lo rende molto affascinante. Il Pozzo Sacro di Santa Cristina è una delle meraviglie della Sardegna, una struttura la cui costruzione risale a circa 3000 anni fa. Il pozzo di architettura nuragica si trova nell’area di Paulilatino e il suo nome deriva dalla vicina chiesa di Santa Cristina. Il sito archeologico ha una pagina Instagram ufficiale, attraverso la quale è possibile leggere la storia del luogo.

Pozzo sacro di Santa Cristina in Sardegna, un luogo magico e misterioso nell’entroterra

Il pozzo venne nominato per la prima volta negli scritti di Alberto Della Marmora nel 1840, in seguito fu menzionato anche nel Dizionario del Casalis nel 1846 e ancora da Antonio Taramelli nel 1909. Grazie a quest’ultimo, uno dei più famosi archeologi del primo novecento, oggi sappiamo qualcosa in più sulla storia del pozzo e sulla funzione che aveva tanti secoli fa. Il monumento è composto da tre parti: l’atrio o vestibolo, il vano scala e la camera ipogeica a tholos. 

Il pozzo Sacro di Santa Cristina visto dall’alto (foto Instagram @pozzosantacristina) – Sardegnaoggi.it

L’atrio veniva utilizzato per le offerte votive alle divinità, mentre nella camera principale era possibile avere accesso all’acqua durante tutto l’anno. Intorno al pozzo si trovano i resti di un antico villaggio nuragico e lo stesso era separato dalla zona abitata dal themenos, un recinto sacro. Si può dunque intuire che il pozzo, oltre ad avere uno scopo pratico, ne avesse anche uno spirituale e quindi religioso.

Si ritiene che in questo sito venissero praticati riti legati al culto dell’acqua e che fosse anche un osservatorio astronomico per l’osservazione dei cicli lunari. Ogni 18,6 anni si verifica un fenomeno peculiare, durante i lunistizio maggiore: la luna raggiunge la sua massima altezza e illumina perfettamente lo specchio d’acqua, riflettendosi attraverso il foro di 30 cm della camera ipogeica a tholos.

Federica Pollara

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