Politica

La parziale retromarcia di Macron: “Soldati francesi in Ucraina? Non a breve”

Macron: “Ciò che è in gioco in Ucraina, che si trova a 1.500 chilometri dal nostro confine, non è la fine del mondo, ma è il futuro dell’Europa e la nostra sicurezza

Dopo aver chiarito, poco tempo fa, la sua posizione sulla guerra in Ucraina e di “non escludere l’invio di truppe“, Emmanuel Macron fa sapere che la Francia non manderà soldati in Ucraina per combattere la guerra contro la Russia, almeno non per il momento. “Non penso che ci sia una guerra in arrivo sul nostro territorio né che domani ci impegneremo sul suolo ucraino“. Il presidente francese torna sui suoi passi e cambia idea rispetto alle ipotesi mosse nei mesi scorsi.

Le parole di Macron

Macron aveva parlato dell’impegno diretto del Paese nel conflitto. “Come ho già detto non escludo niente, perché abbiamo davanti qualcuno che non esclude niente. Senza dubbio siamo stati troppo esitanti, quando abbiamo comunicato i limiti della nostra azione a qualcuno che non ne ha più, e che è l’aggressore“, aveva dichiarato poco tempo fa.

Oggi sottolinea che “ciò che è in gioco in Ucraina, che si trova a 1.500 chilometri dal nostro confine, non è la fine del mondo, ma è il futuro dell’Europa e la nostra sicurezza“.

Macron | EPA/Teresa Suarez – Sardegnaoggi.it

A maggio, il presidente francese si era detto favorevole all’uso di armi occidentali da parte di Kiev contro gli obiettivi militari in territorio russo: “Pensiamo che dovremmo permettere agli ucraini di neutralizzare i siti militari da dove vengono lanciati i missili, da dove l’Ucraina viene attaccata“. Durante l’incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva detto: “Non dovremmo permettere loro di toccare altri obiettivi in Russia, e ovviamente le strutture civili. La Francia è un Paese che ha condotto interventi militari, anche di recente. Abbiamo inviato migliaia di uomini nel Sahel per lottare contro il terrorismo che ci minacciava. Lo abbiamo fatto rispondendo a una richiesta di Stati sovrani. Se i russi dovessero penetrare oltre la linea del fronte, se ci fosse una richiesta dell’Ucraina sarebbe legittimo porsi la questione. E dunque penso che scartarla a priori significa non trarre alcun insegnamento dagli ultimi due anni”.

Macron: “La necessità di rinforzare le nostre difese nazionali è innegabile”

Macron, che ha ricevuto a Parigi il segretario generale della Nato in vista del vertice in programma dal 9 all’11 luglio negli Stati Uniti, ha detto: “Siamo ad una svolta strategica, la guerra è tornata in Europa con l’aggressione della Russia. La Nato sta svolgendo un ruolo cruciale nel coordinamento degli alleati di Kiev”. Il leader francese parla anche della necessità di proseguire il percorso per integrare l’Ucraina nell’Alleanza. “Parleremo di questo ancora a Washington, come abbiamo fatto negli ultimi mesi. Il sostegno all’Ucraina deve rimanere forte“.

Jens Stoltenberg ha dichiarato: “Tra 2 settimane i leader della Nato si incontreranno per uno storico vertice a Washington per i 75 anni dell’Alleanza“. “Il sostegno all’Ucraina sarà l’argomento principale. L’alleanza ha fornito un supporto senza precedenti, ma recentemente i ritardi nelle forniture hanno provocato conseguenze sul campo di battaglia. Dobbiamo garantire all’Ucraina le certezze necessarie per difendersi sul campo di battaglia. Mi aspetto che i membri dell’Alleanza siano d’accordo sul fatto che la Nato assuma la leadership e il coordinamento nella gestione delle forniture e dell’addestramento per l’Ucraina. Il nostro sostegno non mira a fare della Nato un attore del conflitto, si tratta di assicurare all’Ucraina il diritto fondamentale all’autodifesa“, ha continuato.

Giuliana Presti

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