Lo sai che puoi richiedere 337,50€ al mese all’INPS? Hai tempo fino al 30 settembre

C’è tempo fino al 30 settembre per richiedere un assegno all’INPS da 337,50 al mese: quali sono i requisiti e quali documenti preparare. 

L’indennità di frequenza nei mesi estivi rappresenta un sostegno economico fondamentale riconosciuto dall’INPS ai minori con disabilità che continuano a frequentare percorsi educativi, riabilitativi o formativi anche durante i mesi di luglio e agosto.

Coppia anziani legge documento
Assegno da 337,50 euro dall’INPS: a chi spetta e come richiederlo – Sardegnaoggi.it

Questo beneficio non si interrompe con la fine dell’anno scolastico, ma viene erogato solo a fronte del rispetto di specifici requisiti e della presentazione di adeguata documentazione. Scopriamo come funziona e quali sono le modalità per richiederla correttamente nel 2025.

Come richiedere l’indennità di frequenza nei mesi estivi

L’erogazione dell’indennità di frequenza nei mesi estivi non avviene in modo automatico, anche per chi è già titolare del beneficio durante l’anno scolastico. L’INPS richiede infatti una dichiarazione integrativa che certifichi la partecipazione del minore a percorsi strutturati e qualificati nel periodo estivo, con finalità educative, formative o riabilitative. La domanda per ottenere l’indennità si presenta una sola volta, ma per luglio e agosto è obbligatorio inviare entro il 30 settembre 2025 questa dichiarazione tramite il portale INPS o tramite un patronato. La documentazione deve contenere:

  • le date precise di frequenza all’attività estiva;
  • la durata giornaliera, che dev’essere almeno di quattro ore;
  • la tipologia di attività svolta;
  • l’ente o la struttura pubblica, convenzionata o privata accreditata presso cui si è svolta l’attività;
  • la firma di un responsabile che attesti la partecipazione.

È fondamentale che la frequenza sia di almeno cinque giorni alla settimana per mantenere il diritto al pagamento. Possono accedere all’indennità di frequenza nei mesi estivi tutti i minori con riconoscimento di invalidità civile da parte dell’INPS che partecipano a programmi sostitutivi della frequenza scolastica durante l’interruzione estiva. Non tutte le attività sono però valide: l’INPS esclude esplicitamente le attività a carattere esclusivamente ludico o ricreativo, come colonie estive o centri estivi senza finalità educative o riabilitative. Le attività riconosciute comprendono:

  • centri diurni per disabili gestiti da enti pubblici o privati accreditati;
  • percorsi riabilitativi specifici (logopedia, psicomotricità, neuropsichiatria);
  • programmi educativi personalizzati individuali;
  • laboratori didattici per minori con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), purché inseriti in un contesto qualificato.

È indispensabile che gli operatori coinvolti siano professionisti certificati, quali logopedisti, psicologi, educatori, terapisti occupazionali o insegnanti specializzati. L’assenza di tali requisiti può comportare il rigetto della domanda da parte dell’INPS. Per l’anno 2025, l’indennità di frequenza ha un valore mensile di 337,50 euro, per un limite annuo complessivo di circa 4.050 euro, corrispondente a 12 mensilità. Viene però corrisposta esclusivamente per i mesi in cui il minore risulta effettivamente frequentante, documentato in modo corretto. In mancanza di tale documentazione, l’INPS può sospendere il pagamento relativo ai mesi estivi.

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Come richiedere l’indennità di frequenza per i mesi estivi – Sardegnaoggi.it

Inoltre, è previsto un limite di reddito personale del minore fissato a 5.725,46 euro per il 2025. Qualora il minore percepisca redditi propri, ad esempio da conti bancari o rendite intestate, il beneficio potrebbe decadere. I redditi del nucleo familiare non influenzano il diritto all’indennità, ma è necessario verificare attentamente le entrate intestate al minore. Infine, l’indennità non è cumulabile con altre prestazioni INPS per invalidità, salvo specifiche eccezioni esplicitamente previste. Per non rischiare la sospensione dell’indennità di frequenza nei mesi estivi, è indispensabile allegare all’INPS una documentazione dettagliata e puntuale. In particolare, devono essere forniti:

  • attestati di frequenza firmati da un responsabile della struttura educativa o riabilitativa;
  • programmi personalizzati sottoscritti da terapisti o insegnanti;
  • orari, giornate e modalità di frequenza, indicando presenza fisica e attività svolte (individuali o di gruppo);
  • qualifiche degli operatori coinvolti.

La tracciabilità e chiarezza dell’attività estiva sono elementi fondamentali, poiché l’INPS può richiedere verifiche e approfondimenti. È consigliabile richiedere la documentazione in tempo reale, evitando di aspettare la fine del periodo estivo. Un errore frequente è ritenere che qualsiasi attività estiva dia diritto all’indennità. In realtà, l’INPS esclude le attività esclusivamente ricreative anche se rivolte a minori con disabilità. Pertanto, colonie estive, campi sportivi o ludoteche non inseriti in un contesto educativo strutturato non danno diritto al beneficio. Per questo motivo, è fondamentale che le famiglie si confrontino con servizi sociali, terapisti o scuole per individuare percorsi estivi conformi alle esigenze del bambino e validi ai fini dell’INPS.

Un’attività riconosciuta rappresenta non solo una continuità nel percorso educativo, ma anche un importante sostegno economico. In caso di rigetto della domanda da parte dell’INPS, è possibile richiedere una revisione del provvedimento fornendo ulteriori documenti o chiarimenti, oppure, se necessario, presentare ricorso amministrativo o legale tramite patronati. La precisione e la personalizzazione della documentazione rilasciata dalle strutture estive possono fare la differenza nel riconoscimento del diritto all’indennità.