Se vogliamo risparmiare in casa, le buone abitudini non passano solo da gesti tangibili. A volte conta più l’invisibile (o quasi)
In molte abitazioni italiane si nasconde un vero e proprio “vampiro elettrodomestico” che prosciuga energia elettrica anche quando sembra spento. Questo fenomeno, spesso sottovalutato, incide pesantemente sulla bolletta elettrica e sull’impatto ambientale, rappresentando una sfida quotidiana per la gestione efficiente dell’energia domestica.
I recenti aumenti dei costi di elettricità e gas rendono ancora più urgente adottare strategie per il risparmio energetico domestico Scegliere elettrodomestici con classe energetica superiore è un investimento iniziale che si ripaga nel tempo con bollette più leggere e minor impatto ambientale.
Il consumo nascosto che pesa sulla bolletta
Spesso, quando spegniamo la televisione con il telecomando, notiamo una piccola lucina rossa ancora accesa o il display del microonde che resta visibile anche a macchina spenta. Questo è il segno che l’apparecchio continua a consumare energia, anche se apparentemente inattivo. Nel mondo moderno, dove siamo circondati da dispositivi elettronici, quasi tutto rimane in uno stato di prontezza, generando un lento ma costante consumo di energia, definito “consumo fantasma” o standby.

Molti dispositivi domestici assorbono tra 1 e 4 watt ogni ora in questa modalità. Se moltiplichiamo questo valore per tutti gli apparecchi presenti in casa e per l’intero anno, il consumo può raggiungere fino a 35 kWh per singolo dispositivo. Un esempio emblematico è il microonde, che può arrivare a consumare fino a 27 watt solo per mantenere attivo il display dell’orologio.
Tra gli elettrodomestici più energivori in modalità standby figurano:
- Decoder digitale
- Televisori
- Console per videogiochi
- Stampanti
- Macchinette del caffè
- Caricabatterie lasciati in presa
- Alcuni modelli di forno elettrico
La somma di questi consumi invisibili può far lievitare la bolletta di circa il 10%. La buona notizia è che intervenire è semplice e alla portata di tutti. Le soluzioni più efficaci includono:
- Multiprese con interruttore, che consentono di spegnere più dispositivi contemporaneamente con un solo gesto.
- Scollegare fisicamente gli apparecchi dalla presa quando non li si utilizza abitualmente, eliminando così il consumo fantasma.
Questi piccoli accorgimenti, pur sembrando insignificanti, possono tradursi in un risparmio importante nel tempo e contribuire a ridurre l’impatto ambientale. Ecco una panoramica dei principali elettrodomestici con i loro consumi medi e relative raccomandazioni per un uso più efficiente:
- Condizionatore: il maggiore consumatore, soprattutto in estate. Una famiglia media può arrivare a spendere circa 120 euro all’anno e produrre 143 kg di CO2. La scelta di modelli con classe energetica A o superiore, l’uso della modalità ECO o deumidificatore, e la pulizia regolare dei filtri sono fondamentali per ridurre i consumi.
- Phon: con un assorbimento superiore a 2.000 watt, ha un impatto significativo se usato frequentemente, generando circa 25 kg di CO2 annui.
- Frigorifero: sempre acceso, rappresenta circa il 25% del consumo domestico. Un modello di classe A consuma mediamente 300 kWh all’anno (circa 80 euro e 102 kg di CO2). Optare per modelli più efficienti è un investimento a lungo termine.
- Lavatrice: usata circa 260 volte l’anno, consuma intorno a 240 kWh (circa 63 euro e 64 kg di CO2). L’uso di programmi a bassa temperatura e modalità eco aiuta a contenere i consumi.
- Microonde: può assorbire fino a 2.400 watt, con un impatto di circa 133 kg di CO2 annui.
- Lavastoviglie: spesso più efficiente del lavaggio a mano, una di classe A consuma circa 220 kWh all’anno (60 euro e 140 kg di CO2). Evitare l’asciugatura ad aria calda può migliorare ulteriormente l’efficienza.
- Forno elettrico: un uso scorretto può far lievitare i consumi, che mediamente si attestano su 105 kWh annui (circa 30 euro e 66 kg di CO2). La modalità di cottura ventilata e l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza sono consigliati.