Firmato il rinnovo del CCNL: aumenti mensili, arretrati fino a 5.500 euro e fondi per indennità. Coinvolti oltre 580.000 lavoratori.
Firmata il 19 giugno 2025, l’ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro della Sanità 2022-2024 porta con sé novità sostanziali per circa 580.000 dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta di personale non medico, come infermieri, tecnici sanitari, operatori socio-sanitari (OSS) e amministrativi.

L’intesa prevede aumenti retributivi significativi, arretrati fino a 5.500 euro e un fondo dedicato a indennità specifiche, con la firma definitiva attesa entro fine luglio. Un passaggio che arriva dopo mesi di trattative e che coinvolge direttamente tutti gli enti del sistema sanitario pubblico.
Cosa prevede il rinnovo: aumenti, indennità e chi ha firmato
La trattativa è stata chiusa con la firma dell’ARAN e dei principali sindacati di categoria: CISL FP, FIALS, Nursind e Nursing Up, quest’ultimo decisivo per il raggiungimento della maggioranza necessaria. Restano invece fuori FP CGIL e UIL FPL, che non hanno sottoscritto l’accordo, pur continuando a seguire l’evoluzione dei tavoli tecnici.
L’ipotesi siglata prevede incrementi netti mensili medi di 172,37 euro su tredici mensilità, pari a un aumento del 6,8% rispetto al precedente contratto. In totale, il comparto riceverà 1,784 miliardi di euro, distribuiti tra stipendi, arretrati e fondi per indennità. Tra questi, 175 milioni saranno destinati agli operatori del pronto soccorso, 35 milioni agli infermieri e 15 milioni alla tutela del paziente.

Le somme stanziate servono a valorizzare economicamente le funzioni più esposte e complesse, come le turnazioni in urgenza e il lavoro in contesti ad alta criticità. L’indennità per il pronto soccorso, in particolare, è stata rimodulata per crescere progressivamente nel tempo. Il contratto prevede anche norme organizzative interne, ma l’attenzione maggiore resta sull’impatto economico immediato.
Arretrati in arrivo: cifre, tempistiche e modalità di accredito
Il punto più atteso per molti riguarda gli arretrati relativi all’anno 2024, che potranno arrivare fino a 5.500 euro netti, in particolare per chi lavora nei reparti d’emergenza. Le cifre saranno riconosciute in base alla categoria professionale, alla presenza effettiva, alle indennità maturate e ai mesi di servizio coperti dal nuovo contratto.
I pagamenti saranno effettuati in automatico, senza necessità di richiesta da parte del dipendente, direttamente nella busta paga, tramite i sistemi di gestione stipendiale come NoiPA. Le operazioni di riparto dei fondi a livello territoriale dovranno concludersi entro settembre, mentre gli accrediti sono previsti entro ottobre 2025. Dalle somme lorde verranno sottratti eventuali anticipi contrattuali già percepiti e l’indennità di vacanza contrattuale (IVC).
Il rinnovo rappresenta un riconoscimento concreto del ruolo fondamentale del personale non medico nella tenuta della sanità pubblica. Dopo anni di sovraccarico, emergenze sanitarie e carichi di lavoro crescenti, l’accordo offre un adeguamento retributivo atteso da tempo. Un passaggio che, pur lasciando aperte alcune tensioni sindacali, segna una svolta per migliaia di lavoratori.