Pensione di reversibilità, scatta il forte aumento: quanto riceverai in più, le cifre

Scatta l’aumento consistente per le pensioni di reversibilità: a chi spetta l’assegno maggiore, i requisiti e i documenti da controllare. 

Per chi beneficia della pensione di reversibilità arriva un significativo incremento, frutto dell’adeguamento all’inflazione per il biennio 2024/2025.

Donna anziana legge documento
Pensione di reversibilità, chi riceverà il forte aumento – Sardegnaoggi.it

Oltre alla rivalutazione automatica, esistono ulteriori possibilità di aumento per chi percepisce anche una pensione diretta. Di seguito, un’analisi dettagliata delle novità riguardanti l’adeguamento, il cumulo e altre forme di incremento.

Rivalutazione automatica della pensione di reversibilità nel 2025

L’elemento cardine dell’aumento della pensione di reversibilità è rappresentato dalla perequazione automatica: un adeguamento annuale che segue l’andamento dell’inflazione, volto a preservare il potere d’acquisto delle prestazioni pensionistiche. Per il 2025 è stato stabilito un tasso di rivalutazione pari allo 0,8%, basato sull’indice dei prezzi rilevato nel 2024. Tuttavia, tale incremento non si applica uniformemente su tutte le fasce di reddito, bensì segue un sistema a scaglioni:

  • Per importi fino a 4 volte il trattamento minimo (2.394,44 euro), l’adeguamento è pieno allo 0,8%;
  • Per pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo (fino a 2.993,05 euro), la rivalutazione è al 90%, quindi 0,72%;
  • Per importi superiori a 5 volte il trattamento minimo (oltre 2.993,05 euro), l’adeguamento è ridotto al 75%, pari allo 0,60%.

Questo meccanismo garantisce un aumento proporzionato all’importo percepito, con una rivalutazione parziale solo per chi riceve pensioni più elevate. Sebbene l’incremento percentuale possa sembrare contenuto, è cruciale per mantenere costante il valore reale della pensione in un contesto di inflazione persistente. Un’importante opportunità riguarda il cumulo tra pensione di reversibilità e pensione diretta, cioè la possibilità per chi ha maturato un diritto a una pensione propria (ad esempio di vecchiaia o anticipata) di sommare anche l’assegno derivante dal coniuge defunto.

In queste circostanze, l’aumento complessivo può diventare particolarmente consistente. Tuttavia, è necessario considerare alcuni limiti legati al reddito personale del beneficiario, che possono comportare una riduzione dell’importo della reversibilità:

  • Se il reddito personale supera 3 volte il trattamento minimo, la pensione di reversibilità subisce un taglio del 25%;
  • Oltre 4 volte il trattamento minimo, la riduzione sale al 40%;
  • Se si supera 5 volte il trattamento minimo, il taglio arriva al 50%.

Importante sottolineare che questi limiti non si applicano qualora nel nucleo familiare siano presenti figli minorenni, studenti o persone inabili, garantendo così una maggiore tutela per i nuclei più vulnerabili. Un ulteriore beneficio riguarda la possibilità di ricevere la quattordicesima mensilità anche da parte dei titolari di pensione di reversibilità. Questa erogazione aggiuntiva, pensata per sostenere i pensionati con redditi bassi, viene corrisposta ogni luglio. Possono beneficiarne i pensionati che abbiano compiuto almeno 64 anni e dispongano di un reddito annuo inferiore a circa 15.563 euro (soglia aggiornata al 2025).

Soldi euro contanti
A chi spetta l’aumento della pensione di reversibilità – Sardegnaoggi.it

Nel caso della pensione di reversibilità, il calcolo della quattordicesima si basa su una quota contributiva figurativa del defunto ridotta al 60%. Per esempio, se il deceduto aveva 35 anni di contributi, per la quattordicesima si considerano solo 21 anni. Di conseguenza, l’importo della quattordicesima può oscillare da un minimo di circa 336 euro fino a un massimo di 655 euro, a seconda della fascia reddituale. Si tratta di una misura che contribuisce ulteriormente all’aumento complessivo dell’importo percepito dai superstiti.

La pensione di reversibilità non corrisponde sempre al 60% della pensione del defunto. Nei casi in cui vi siano più aventi diritto, come il coniuge e i figli, la somma può raggiungere il 100%. La ripartizione segue criteri precisi: il coniuge ha diritto al 60%, mentre a ciascun figlio spetta il 20%, fino a un limite massimo complessivo del 100%. Questa modalità è particolarmente vantaggiosa per i superstiti con figli, in quanto consente di partire da un assegno pieno che, sommato alla rivalutazione automatica, assicura un sostegno economico più robusto.

Inoltre, nella situazione della pensione indiretta – erogata quando il lavoratore assicurato muore prima di andare in pensione – il coniuge e gli altri familiari superstiti possono percepire una prestazione se il defunto ha maturato almeno 15 anni di contributi complessivi o almeno 5 anni, di cui 3 negli ultimi 5 anni. Anche in questo caso, l’aumento decorre automaticamente grazie alle medesime regole di perequazione utilizzate per la reversibilità e può essere integrato dalla quattordicesima e, in situazioni particolari, da ulteriori benefici assistenziali.