Tra il 2023 e il 2024 la Sardegna si colloca al penultimo posto in Italia per variazione demografica, con un preoccupante -0,5%. Questo dato si traduce in 8.314 abitanti in meno in un solo anno
Una vera e propria voragine demografica sta inghiottendo la Sardegna, lasciando dietro di sé un paesaggio sempre più silenzioso e spopolato. Il grido d’allarme emerge con forza dal rapporto Mete 2024 delle Acli, presentato a Cagliari, che fotografa una realtà inesorabilmente segnata da denatalità e invecchiamento.
I numeri parlano chiaro: tra il 2023 e il 2024 la Sardegna si colloca al penultimo posto in Italia per variazione demografica, con un preoccupante -0,5%. Questo dato si traduce in 8.314 abitanti in meno in un solo anno, l’equivalente di un intero paese come Dorgali, cancellato dalla mappa.
Un trend inquietante negli ultimi otto anni
Ampliando lo sguardo, emerge un trend ancor più inquietante: negli ultimi otto anni la popolazione sarda ha subito un tracollo di 88.306 unità. Un’emorragia che, se non arginata, proietta un futuro desolante: dai 1.569.832 abitanti attuali, si prevede un crollo a 1.239.379 nel 2050, con una perdita del 21% della popolazione.
L’immigrazione, spesso indicata come possibile soluzione alla crisi demografica, non riesce a compensare le perdite. Sebbene la Sardegna conti 11.313 cittadini rumeni, 4.289 senegalesi e un crescente numero di ucraini (+16% in un anno), il saldo migratorio rimane insufficiente a invertire la rotta.
La situazione dei giovani e la dispersione scolastica
Particolarmente allarmante è il dato relativo alla popolazione tra 0 e 14 anni: la Sardegna si piazza all’ultimo posto in Italia con un misero 10%, a fronte di una media nazionale del 16,7%. Una spia che segnala non solo il presente, ma soprattutto il futuro dell’Isola, sempre più povera di giovani e di prospettive.
A completare il quadro, la piaga della dispersione scolastica, che in Sardegna raggiunge il 17,3% contro una media italiana del 10%. Un dato che si ripercuote inevitabilmente sul livello di istruzione: solo il 54,6% dei sardi tra i 25 e i 64 anni possiede un diploma, contro il 65,5% della media nazionale.
Il rapporto Mete 2024 dipinge dunque un’immagine cupa e desolante della Sardegna, schiacciata da una crisi demografica che rischia di trasformarla in un deserto umano. Urgono interventi mirati e incisivi da parte delle istituzioni, per invertire la rotta e restituire speranza e futuro all’Isola.