Il nuovo Codice della strada, recentemente approvato, ha introdotto una serie di misure severissime che potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui gli italiani si comportano alla guida.
L’obiettivo principale di questa riforma è quello di migliorare la sicurezza sulle strade, ma le conseguenze per i trasgressori potrebbero rivelarsi molto pesanti. Con l’entrata in vigore di norme più rigide su alcol, droghe, velocità e uso del cellulare, gli automobilisti sono avvisati: occhio a questa novità, perché potrebbero arrivare multe salate.
Il d.d.l., composto da 36 articoli, non solo aumenta le sanzioni per le violazioni più comuni, ma introduce anche nuove disposizioni per categorie specifiche come neopatentati e conducenti di monopattini. La legge ha già suscitato reazioni contrastanti, con le associazioni delle vittime della strada che protestano per l’assenza di misure preventive efficaci. La preoccupazione principale di queste associazioni è che le nuove norme siano più orientate alla repressione post-incidenti piuttosto che alla prevenzione degli stessi.
Le nuove sanzioni e le categorie a rischio
Un aspetto chiave del nuovo codice è il trattamento severo riservato a chi guida sotto l’effetto di alcol o droghe. In particolare, per i conducenti trovati positivi ai test per sostanze stupefacenti, la revoca della patente sarà automatica, con una sospensione che potrà durare fino a tre anni. Inoltre, i limiti per il tasso alcolemico sono stati abbassati e le sanzioni pecuniarie aumentate drasticamente. Ad esempio, per un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, le multe variano da 573 a 2.170 euro e la sospensione della patente può arrivare fino a sei mesi. Se il valore alcolemico supera un grammo, le sanzioni possono arrivare a 6.000 euro e l’arresto fino a un anno.
Un’altra novità significativa riguarda l’uso del cellulare alla guida. Le sanzioni per chi viene sorpreso a utilizzare il telefono mentre guida sono aumentate, con multe che possono arrivare fino a 1.400 euro per i recidivi e una sospensione della patente che può durare fino a tre mesi. Inoltre, se l’uso del cellulare causa un incidente, le conseguenze possono raddoppiare, aumentando ulteriormente i costi per i trasgressori.
Le nuove norme si applicano anche alle Zone a Traffico Limitato (Ztl) e alla circolazione di monopattini. Per le violazioni nelle Ztl, sarà applicata una sola sanzione al giorno, ma le nuove regole permetteranno anche di creare Ztl in aree sensibili come quelle Unesco. I monopattini, d’ora in poi, dovranno essere dotati di targa, casco e assicurazione, mentre il loro uso sarà limitato ai centri urbani. Queste misure sono state introdotte per cercare di regolamentare un fenomeno in forte crescita, ma le associazioni di categoria hanno criticato l’eccessiva burocratizzazione.
Le sanzioni per le infrazioni di velocità sono state rese più severe. Superare il limite di velocità di oltre 10 km/h comporta multe che vanno da 173 a 694 euro, mentre per chi supera i limiti di oltre 60 km/h, le sanzioni possono arrivare a 3.300 euro, con la possibilità di sospensione della patente fino a un anno. Gli autovelox saranno sottoposti a controlli regolari per garantire che siano tarati correttamente, e se più violazioni vengono registrate nello stesso tratto e nella stessa ora, sarà applicata un’unica sanzione, aumentata di un terzo.
Per i neopatentati, i limiti rimangono rigorosi: zero alcol per i primi tre anni di patente. Tuttavia, se un neopatentato viene trovato alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe, non potrà conseguire la patente fino a 24 anni. Inoltre, il divieto di guida di veicoli con potenza superiore a 75 kilowatt per tonnellata sarà esteso a tre anni.
Infine, il nuovo codice introduce misure di tutela anche per ciclisti e utenti di monopattini. Le regole stabiliscono una distanza minima di 1,50 metri per il sorpasso delle biciclette e vietano la circolazione dei monopattini su piste ciclabili e isole pedonali. Tuttavia, non è stato introdotto l’obbligo per i camion di dotarsi di sensori per rilevare ciclisti e pedoni nel loro angolo cieco, un punto che ha sollevato molte critiche.