Hai mai sentito parlare del trucco della bottiglia? Potrebbe salvare la tua vacanza e anche la tua vita: ecco come funziona.
Andare finalmente in vacanza dopo un anno di lavoro e stress è la soddisfazione più grande dei mesi caldi dell’anno. Chi sceglie una baita di montagna e si gode il silenzio della natura, magari qualche ora di attività all’aperto e tanto fresco e chi, invece, preferisce il rumore del mare e la movida sulla spiaggia fino a tardi, chi ancora ama le passeggiate nelle città d’arte. Il comune denominatore di tutte queste soluzioni è il soggiorno in hotel: comodo ma anche potenzialmente stressante.
Ci sono tante cose che possono renderci ansiosi quando dormiamo in hotel: si tratta pur sempre di dormire e soggiornare in luoghi lontani che non sono casa nostra in cui portiamo anche oggetti preziosi e soldi. Ci si affida alla struttura non sempre con semplicità. Se non abbiamo intenzione di viaggiare con l’ansia, quest’anno usiamo il trucco della bottiglia e la vacanza è salva.
Il trucco della bottiglia è tutto quello che ti serve per il tuo soggiorno in hotel
Per chi viaggia sempre con un po’ di ansia in valigia, gli hotel possono essere fonte di grande preoccupazione. Si tratta pur sempre di dormire lontani dal nostro letto e dalle nostre certezze, magari anche con qualche soldo e oggetto prezioso nascosto da qualche parte. E di storie preoccupanti e horror sugli hotel ne esistono davvero tante: pane per i denti di chi viaggia con qualche paranoia di troppo. Ma con il metodo della bottiglia, potrai dire addio ad un’ansia in particolare: che nella tua stanza di hotel si nasconda qualcuno.
Un ladro, un maniaco, un malintenzionato con chissà che piani in testa potrebbe nascondersi sotto il letto della tua stanza d’hotel. Mentre entri pieno di valigie, al buio, fai scorrere una bottiglia sotto al letto per capire se ci siano ostacoli a bloccarla, senza metterti in pericolo.
Se la bottiglia si ferma e abbiamo il sospetto che ci sia qualcosa di vivo sotto al nostro letto, usciamo immediatamente dalla stanza e allertiamo il personale della struttura, che saprà che cosa fare. Per qualcuno questa può essere una nuova ansia che prima non c’era, per altri, invece, la soluzione reale ad una preoccupazione perenne e costante.